Protagonista è il gesto. Canzoni, stati d’animo o racconti di amici e conoscenti, vengono fermati in macchie di colore sotto la guida di un inconscio consapevole.
“Icicle” appartiene alla serie di quadri chiamati “papersongs”: opere realizzate in simultanea alla riproduzione di canzoni. “Icicle” nasce da un ascolto casuale dell’omonima canzone della cantante Tori Amos, particolarmente cara a Silvia Struglia, capitato mentre stava dipingendo. L’opera, dunque, è nata in maniera spontanea e quasi senza una “dichiarata volontà”.